Preghiera a Santa Margherita da Città di Castello per le persone con disabilità

Beneficiari:  Disabili
Tipologie:  Intercessione
Preghiera a Santa Margherita da Città di Castello per le persone con disabilità
Ascolta la Preghiera

Santa Margherita da Città di Castello, tu che hai conosciuto il rifiuto e l'abbandono, ma hai trovato rifugio nell'amore di Dio, intercedi per tutte le persone con disabilità, affinché possano sentire la loro dignità riconosciuta e amata.

Tu che, cieca e fragile nel corpo, hai visto con gli occhi del cuore la luce della fede, ottieni per noi la grazia di accogliere ogni sofferenza come via di santificazione.

Santa dell'accoglienza, tu che hai trasformato il dolore in carità, aiutaci a costruire comunità che abbracciano ogni fragilità, riconoscendo in essa il volto di Cristo.

Concedi a chi si sente escluso o indegno la forza di alzarsi ogni giorno con speranza, e a noi tutti il coraggio di amare senza misura.

Santa Margherita, guida i nostri passi sulla via dell’umiltà e della gioia, affinché anche noi possiamo essere luce per chi vive nel buio.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a Santa Margherita da Città di Castello s’inserisce profondamente nell’esperienza cristiana della croce, della redenzione e dell’amore gratuito di Dio. Santa Margherita (1287-1320), nata cieca e affetta da disabilità, fu abbandonata dalla sua stessa famiglia, sperimentando solitudine e rifiuto nel contesto di una società medievale che spesso negava dignità alle persone fragili o “diverse”. Ebbe però la forza di affidarsi totalmente alla Provvidenza, trovando nel Cristo abbandonato il suo modello.

Dottrinalmente, la preghiera si radica nel riconoscere la dignità della persona umana come immagine di Dio (cfr. Gen 1,27) e nella certezza che la debolezza e la sofferenza, vissute nella fede, si trasformano in un cammino di santificazione (Col 1,24: “Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo”). Questo è centrale nella tradizione cristiana, richiamando la teologia della croce di san Paolo e il valore redentivo della sofferenza, ma anche la chiamata alla carità operosa, come testimoniato dalla vita della santa.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera si rivolge anzitutto a Santa Margherita stessa, invocata come intercessora e “santa dell’accoglienza”. Chi prega cerca il patrocinio di una testimone nelle condizioni della marginalità, della malattia, della disabilità. La scelta di Margherita è motivata dalla sua straordinaria capacità di trasformare l’emarginazione in dono, la sofferenza in carità.

Nello scenario più vasto, la preghiera si collega anche a chi, nella comunità cristiana (e non solo), sente il bisogno di un esempio luminoso di speranza contro ogni disperazione, di amore contro ogni esclusione. Santa Margherita viene così scelta come “modello” e “sorella” per tutti coloro che lottano per la dignità della persona ferita, e per la Chiesa che vuole diventare davvero Casa dell’accoglienza universale.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

Il testo nomina espressamente le “persone con disabilità”, ma si allarga a chiunque viva fragilità, esclusione e dolore: “chi si sente escluso o indegno”. I beneficiari sono dunque:

  • Le persone disabili, spesso vittime di pregiudizi, barriere, rifiuti sociali o anche pastorali.
  • Chi soffre fisicamente e spiritualmente, per malattia, solitudine, disagio psichico o morale.
  • La comunità cristiana stessa, affinché sappia accogliere ogni membro e veda nel fratello fragile il “volto di Cristo”.

I bisogni affrontati spaziano dall’esperienza di rifiuto al desiderio di essere riconosciuti e amati per ciò che si è; dal portare la croce personale alla ricerca di santificazione attraverso la sofferenza; dal sentirsi inutili o “scarti” alla chiamata a risorgere ogni giorno con speranza.

La preghiera chiede altresì forza spirituale “di alzarsi ogni giorno”, coraggio nell’amare senza misura e capacità di essere luce per chi vive il buio. Risponde così non solo a bisogni fisici, ma anche a quelli di senso, riconciliazione, appartenenza.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

La preghiera si impernia su alcuni temi teologici fondanti:

  • La dignità nella fragilità: Rispecchia la visione cristiana secondo cui “la debolezza di Dio è più forte degli uomini” (1Cor 1,25) e ogni persona è amata come figlia di Dio, anche nella sofferenza e nella disabilità (“Beati i poveri in spirito”, Mt 5,3).
  • Santificazione attraverso la sofferenza: Ricorda che il dolore accolto nella fede trasforma e santifica (“Chi vuol venire dietro a me, prenda la sua croce”, Lc 9,23). Margherita, cieca nel corpo ma “luminosa negli occhi del cuore”, richiama anche l’inciso paolino: “Noi camminiamo nella fede e non ancora in visione” (2Cor 5,7).
  • L’accoglienza del diverso come accoglienza di Cristo: Il Vangelo insegna: “Ero forestiero e mi avete accolto, malato e mi avete visitato” (Mt 25,36). I Padri della Chiesa, ad esempio San Giovanni Crisostomo, affermavano che “la carità fatta ai poveri è fatta a Cristo stesso”.
  • Coraggio e speranza cristiana: “Alzarsi ogni giorno con speranza” richiama la risurrezione, la capacità di ricominciare, valori essenziali della fede pasquale.
  • Luce nelle tenebre: “Essere luce per chi vive nel buio” segue la missione di Gesù: “Io sono la luce del mondo” (Gv 8,12), condivisa da ogni battezzato.

Sintesi patristica:

“Grande è la dignità della debolezza quando è vissuta in Cristo... chi è piccolo diventa gigante nella fede”
— Sant’Agostino, Sermoni

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Il testo è principalmente una preghiera d’intercessione, in quanto si chiede alla santa di “intercedere” presso Dio per una categoria di persone e per la Chiesa tutta. Si intrecciano però anche forme di supplica (richiesta di grazia e speranza), di ringraziamento (per l’esempio di Margherita e per la dignità di ogni creatura), e implicitamente di lode (per la bontà divina che si manifesta nella santità dei piccoli e degli ultimi).

Nel contesto liturgico, simili invocazioni trovano posto:

  • Nelle preghiere dei fedeli durante la Messa, soprattutto nelle giornate dedicate alle persone disabili o per invocare carità e inclusione.
  • Durante novene e memorie di Santa Margherita (13 aprile).
  • In occasioni di adorazione o preghiere comunitarie per sofferenti ed emarginati.

Nelle tradizioni locali (soprattutto umbre), la supplica a Santa Margherita rappresenta anche un momento di identificazione per chi vive nella fragilità e per le famiglie che cercano consolazione e senso.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Uso personale:

  • Raccomandata a chi attraversa periodi di sofferenza fisica, morale, solitudine o senso di esclusione. Può essere recitata come parte della preghiera quotidiana, magari prima della meditazione sul Vangelo o alla fine del giorno, unendola a un’offerta delle proprie fragilità a Dio.
  • Consigliata anche a chi lavora con disabili, infermi, anziani o emarginati, come atto di affidamento e per ricevere forza nella missione evangelica di accoglienza.

Uso comunitario:

  • Potreste inserirla nella preghiera dei fedeli nella Messa in parrocchia, in particolare nella Giornata Mondiale delle Persone con Disabilità (3 dicembre), nella Giornata del malato (11 febbraio), e durante la memoria liturgica di Santa Margherita (13 aprile).
  • Adatta a momenti di adorazione eucaristica in cui la comunità si fa voce degli ultimi e degli esclusi.
  • Può diventare tema per ritiri spirituali e laboratori di catechesi inclusiva, aiutando a riflettere sul valore della vulnerabilità nella vita cristiana.

La preghiera aiuta così a trasfigurare lo sguardo: non solo chiedere aiuto, ma diventare segno della gioia evangelica, “esser luce per chi vive nel buio”. Santa Margherita da Città di Castello resta modello di speranza e carità, e attraverso questa preghiera la sua testimonianza si fa ancora oggi medicina per le ferite della comunità e del cuore umano.

Commenti

I commenti saranno disponibili a breve.