Preghiera di Ringraziamento alla Madonna per il lavoro di Papa Francesco

Destinatari:  Madonna
Beneficiari:  Papa Francesco
Temi:  Morte
Tipologie:  Ringraziamento
Preghiera di Ringraziamento alla Madonna per il lavoro di Papa Francesco
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Madonna Santissima, Madre di tenerezza e di misericordia, oggi il nostro cuore si unisce in una preghiera di profonda gratitudine per il dono che è stato per la Chiesa Papa Francesco. Ti ringraziamo per la sua vita colma di fede e di servizio, per il suo infaticabile lavoro a favore dei più poveri e degli emarginati.

Ti affidiamo il mistero della morte, che lui ha sempre accolto come compimento della vocazione cristiana, come incontro fiducioso con il Signore. Madre di consolazione, sostieni noi che restiamo e accompagnalo con la tua dolcezza materna in questo passaggio verso la Vita eterna.

Grazie, o Maria, per aver sostenuto il suo ministero, per avergli donato coraggio, umiltà e gioia nella testimonianza del Vangelo. Continua a vegliare sulla Chiesa e rendici capaci, sull’esempio di Papa Francesco, di vivere ogni momento con fede, speranza e amore.

Regina della Pace, accogli il nostro grazie per tutto ciò che Papa Francesco ha seminato nel cuore dell’umanità e guida tutti verso la luce del tuo Figlio Gesù.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera si inserisce in un contesto profondamente cristiano e cattolico, rivolgendosi alla Madonna come Madre della Chiesa, modello di fede e mediatrice presso Dio. Maria Santissima è venerata nella dottrina cattolica quale madre di Gesù Cristo e, per estensione, di tutta la comunità cristiana.
L’origine spirituale della preghiera è radicata nella prassi millenaria della suffragio dei defunti, nella gratitudine verso i pastori della Chiesa e nella fiducia nell’intercessione materna di Maria. Il testo riflette sia la ricchezza affettiva della tradizione mariana, che l’attenzione ecclesiale verso le figure di Papa e pastori. La centralità del “mistero della morte” è vista non come fine, ma come compimento della vocazione cristiana e come incontro con il Signore risorto, secondo l’insegnamento paolino (“Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno”: Fil 1,21).

Dottrinalmente, la preghiera si fonda sugli insegnamenti del Concilio Vaticano II, che nella Lumen Gentium riconosce a Maria un ruolo maternale “nella comunione dei santi”, come “Segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo pellegrinante di Dio” (LG 68-69). La morte, in questa visione, non è mai disgiunta dalla speranza e dall’affidamento.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Il destinatario primario della preghiera è la Madonna Santissima, invocata con diversi titoli che ne esprimono la ricchezza e la poliedricità: Madre di tenerezza e di misericordia, Madre di consolazione, Regina della Pace. Tali appellativi racchiudono la fede nel ruolo speciale di Maria quale mediatrice e protettrice del popolo cristiano nelle sue molteplici necessità.

La ragione di tali invocazioni risiede tanto nella devozione mariana diffusa e nella Tradizione quanto nell’esperienza ecclesiale di sentirsi affidati alla protezione materna della Vergine, specialmente nei passaggi cruciali come la morte di un Pastore universale. Maria è vista come “prima credente” e solida presenza nella Chiesa, capace di accompagnare tanto il defunto quanto la comunità addolorata, in uno spirito di consolazione e speranza.

Il testo è inoltre posto “in prima persona plurale” (“oggi il nostro cuore si unisce...”), sottolineando così il carattere comunitario dell’approccio dei fedeli a Maria.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera intercede primariamente per Papa Francesco, recentemente defunto, chiedendo per lui la dolcezza materna di Maria nel passaggio verso la Vita eterna. Il Papa viene presentato come servitore fedele dei poveri e degli emarginati e la richiesta a Maria è anzitutto quella di accompagnarlo e ricolmarlo di misericordia nella sua Pasqua personale.

Vi è anche una seconda categoria di beneficiari: i fedeli, la Chiesa “che resta”. Alla Madre della consolazione viene chiesto di sostenere e confortare i vivi nella perdita, infondere coraggio, umiltà e gioia, e aiutare la comunità a continuare l’opera e lo stile di Papa Francesco: vivere con fede, speranza e amore.
I bisogni spirituali affrontati sono quindi: la consolazione nel lutto, la speranza nella risurrezione, la gratitudine per il dono di un pastore profetico, e il desiderio di imitare l’esempio nella testimonianza e nella carità.

  • Per il defunto: la pace eterna, la gioia dell’incontro con Dio, la custodia materna nel passaggio dalla morte alla vita.
  • Per i vivi: consolazione, perseveranza nella fede, configurarsi allo stile evangelico di Papa Francesco.

4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche pertinenti

Emergono temi di escatologia cristiana (la morte come compimento e incontro con Dio), di ecclesiologia (ministero petrino, dimensione comunitaria della fede), di spiritualità mariana (affidamento a Maria, mediatrice e consolatrice), e carità (attenzione ai più poveri e emarginati).

“Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia” (Mt 5,7).
“Dio non è dei morti, ma dei viventi.” (Lc 20,38)
“Maria, la Madre di Gesù, era presente” (Atti 1,14) — la presenza costante di Maria nella Chiesa.
Sant’Ambrogio diceva: “In Maria la Chiesa contempla il proprio modello di fede, speranza e carità” (Expositio in Lucam).

Si nota la centralità della gratitudine per il ministero di Papa Francesco (“Ti ringraziamo per la sua vita colma di fede”), il riconoscimento delle opere di misericordia (“lavoro a favore dei più poveri”), nonché la dimensione di affidamento del mistero della morte a Maria, il cui “fiat” diventa modello di ogni abbandono fiducioso nelle mani di Dio (cfr. Lc 1,38).

La preghiera si conclude con la richiesta che Maria continui a vegliare sulla Chiesa e guidi tutti verso la luce del Figlio, riflettendo il tema fondamentale della “materna intercessione” (Lumen Gentium 62).

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Il testo è una composizione di intercessione e ringraziamento con accenti di lode e supplica. Sono identificabili diversi generi spirituali:

  • Ringraziamento: per la vita e il ministero di Papa Francesco.
  • Intercessione: per il defunto (affidamento alla misericordia divina) e per la Chiesa sofferente.
  • Lode: per il ruolo materno e regale di Maria.

Questa preghiera si inserisce nelle celebrazioni esequiali o commemorative di un pontefice, in contesti di lutto comunitario, ma può essere adattata ad ogni situazione di passaggio di un pastore, specialmente quando la Chiesa avverte il bisogno di raccogliersi intorno a Maria, Regina della Pace e madre di speranza.
Nella tradizione liturgica, richiami di questo tipo sono frequenti nelle Messe di suffragio, nei Rosari funebri, nei momenti di preghiera pubblica dopo la morte di un Papa.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Questa preghiera può essere utilizzata:

  • Nella preghiera personale, come atto di gratitudine per il dono di un pastore e per affidare a Maria tanto il defunto quanto le ferite e le attese della Chiesa.
  • Nella preghiera comunitaria: può essere letta in apertura o chiusura di una veglia funebre, durante una Messa in suffragio, in una liturgia della parola, in occasione di raduni diocesani o gruppi ecclesiali dopo la morte di un Pontefice.
  • Nella preghiera del Rosario, aggiungendo questa orazione dopo le tradizionali “suppliche finali”.

Risulta particolarmente adatta:

  • Nei giorni del lutto ufficiale per la morte di un Papa, durante i novendiali (nove giorni di preghiera successivi alla morte del Pontefice).
  • Nel mese di novembre, dedicato alla preghiera per i defunti.
  • In tempi forti come la Settimana Santa (soprattutto il Venerdì e il Sabato Santo, giorni di silenzio, preghiera e attesa nella fede).

Per un uso personale, si consiglia di recitarla con calma meditativa, magari rileggendola lentamente e lasciando spazio dopo ogni invocazione per estendere alla propria preghiera silenziosa le intenzioni personali o comunitarie.
Per l’uso in assemblea, si può affidare la lettura a più voci o inserirla come preghiera finale di una celebrazione, seguita eventualmente da alcuni istanti di meditazione silenziosa o dal canto mariano “Salve Regina”.
In ogni contesto, essa sostiene la comunione dei santi e la fede nella misericordia di Dio, potenziata dall’intercessione materna della Vergine Maria.

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