Preghiera a Gesu Risorto per la serenità dei figli nella famiglia

Destinatari:  Gesù Risorto
Beneficiari:  Figli
Tipologie:  Dialogo semplice
Preghiera a Gesu Risorto per la serenità dei figli nella famiglia
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Caro Gesù Risorto,

veniamo a Te con il cuore colmo di speranza e amore, chiedendo il Tuo intervento prezioso nella nostra vita familiare. Ti chiediamo di guidarci verso la felicità e la serenità che solo Tu puoi donarci.

Illumina il nostro cammino, affinché ogni giorno trascorso insieme possa essere un riflesso del tuo amore eterno. Aiuta i nostri figli a crescere in un ambiente di pace e comprensione reciproca, accogliendo con gioia ogni momento di condivisione.

Sostieni le nostre famiglie, Signore, affinché possiamo essere uniti nell'amore e nel rispetto, riuscendo a trasmettere ai più giovani i valori di gentilezza e compassione.

Rendici capaci di apprezzare le piccole gioie quotidiane, per che ci riempiano di gratitudine e ci facciano sentire benedetti dalla tua presenza. Fa' che possiamo affrontare ogni ostacolo con il coraggio che deriva dalla fede in te, o Gesù.

Ti ringraziamo per la Tua guida costante e Ti affidiamo il nostro sogno di una famiglia piena di armonia e felicità duratura.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera, rivolta al Gesù Risorto, si inserisce pienamente nel contesto cristiano che riconosce nella risurrezione il centro della fede (cfr. 1 Cor 15,14: “Se Cristo non è risorto, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede”). La figura di Gesù vivo, vincitore della morte, è colui che accompagna i credenti lungo le vie della quotidianità, offrendo senso e speranza alle attese concrete della vita familiare.

Dottrinalmente, la preghiera riflette alcuni temi portanti del cristianesimo cattolico: la centralità della risurrezione di Cristo come fonte di speranza e certezza dell’amore divino; la comunione con Gesù come fondamento dell’unità familiare; la fiducia nell’intercessione del Signore che continua ad agire nella storia personale di ciascuno.

L’insistenza sulla richiesta di serenità e armonia familiare traduce l’invito evangelico ad essere “sale della terra e luce del mondo” (Mt 5,13-16) e a rendere visibile la presenza del Risorto attraverso la vita concreta vissuta nella carità e nella pace domestica. La famiglia, in questa preghiera, è vista come piccola Chiesa domestica, luogo privilegiato in cui si sperimenta la presenza reale del Risorto tra “due o tre riuniti nel suo nome” (cfr. Mt 18,20).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è esplicitamente indirizzata a Gesù Risorto. L’uso del titolo sottolinea la fede nella vittoria di Cristo sulla morte e il suo potere attuale, efficace e vivificante. Ci si rivolge al Signore risorto perché solo Lui può donare “serenità e felicità” profonde, che non vengono meno anche nelle prove.

In particolare, il richiamo a Gesù come “risorto” orienta la preghiera non tanto a una generica divinità, né esclusivamente al Gesù terreno, ma a Colui che, avendo sconfitto la morte, resta presente e operante nella comunità dei fedeli. Questa scelta sottolinea la convinzione che la resurrezione non è solo un evento storico, ma una realtà spirituale continua, fonte di speranza in ogni momento della vita – specialmente nei bisogni e nelle fatiche della famiglia.

Il perché di questa scelta risiede nella fede della Chiesa, che riconosce nella risurrezione il principio di una “creazione nuova” che si realizza anche nei piccoli gesti e nella vita quotidiana delle famiglie cristiane. Chiedere l’intervento di Gesù Risorto significa dunque riconoscere la sua presenza viva che trasforma, rinnova e sostiene.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari immediati della preghiera sono i membri della famiglia: genitori, figli e, in senso allargato, tutte le famiglie delle comunità cristiane. La preghiera intercede per ognuno di loro, chiedendo in particolare:

  • La guida del Signore per “camminare verso la felicità e serenità” – bisogni spirituali di senso, direzione e consolazione;
  • Illuminazione del cammino famigliare – discernimento, luce nelle scelte quotidiane, capacità di riconoscere il bene;
  • Aiuto nella crescita dei figli, perché vivano in pace, comprensione e gioia – sviluppo armonioso e sereno, protezione da incomprensioni e tensioni;
  • Sostegno per essere uniti nell’amore e nel rispetto – superamento di divisioni, riconciliazione, fermento di amore concreto;
  • Trasmissione dei valori di gentilezza e compassione alle nuove generazioni – formazione morale e spirituale dei figli;
  • Capacità di apprezzare le gioie quotidiane – gratitudine, contemplazione del bene nascosto nelle piccole cose;
  • Forza per affrontare gli ostacoli con coraggio – superamento di prove, malattie, difficoltà economiche o relazionali, alla luce della fede.

Dietro queste invocazioni si riconosce la consapevolezza dei tanti bisogni, sia spirituali che concreti – dalla serenità interiore alla pace familiare, dal percorso educativo alla capacità di affrontare le crisi.

4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche pertinenti

Questa preghiera racchiude e sviluppa alcuni grandi temi teologici:

  • La presenza viva del Risorto: “veniamo a Te”, “chiedendo il tuo intervento prezioso”. La presenza di Cristo tra i suoi (Mt 18,20) e la potenza della sua risurrezione (Fil 3,10).
  • La centralità della famiglia: “ti affidiamo il nostro sogno di una famiglia piena di armonia e felicità”. La famiglia è il primo luogo dove si sperimenta e si trasmette l’amore di Dio (cf. Familiaris Consortio, 21: “La famiglia cristiana è chiamata a essere segno vivente e partecipazione dell’amore di Cristo per la Chiesa.”).
  • Il dono della pace e della gioia: “ambiente di pace e comprensione”; “gioie quotidiane”; “serenità e felicità”. Il Risorto appare ai discepoli portando il dono della pace (Gv 20,19: “Pace a voi!”), desiderio che viene esplicitamente chiesto nella preghiera.
  • L’educazione alla fede e ai valori della carità: richiesta di crescere nella gentilezza, nella compassione e nella condivisione. Si richiama la vocazione della famiglia cristiana a trasmettere la fede e i valori evangelici ai figli (cfr. Deut 6,7; Ef 6,4).
  • La gratitudine e la lode: “rendici capaci di apprezzare le piccole gioie quotidiane”, “ti ringraziamo per la tua guida costante”. L’invito paolino a “rendere grazie in ogni cosa” (1 Ts 5,18).
  • La richiesta di coraggio nella fede: “affrontare ogni ostacolo con il coraggio che deriva dalla fede in te”. Il coraggio cristiano come frutto dello Spirito (Gal 5,22) e dell’unione con Cristo.
“Il Cristo risorto è principio e fonte della nostra risurrezione futura, monte di speranza, sostegno della fede, radice della carità domestica.”
– cfr. S. Agostino, In Iohannis Evangelium Tractatus, 84,2

Nel suo insieme, la preghiera si fa eco della liturgia pasquale, del “gioite sempre nel Signore” (Fil 4,4) e del mandato di essere segni concreti dell’amore di Cristo nella vita ordinaria.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La struttura della preghiera è principalmente quella di una preghiera di intercessione (“Ti chiediamo”, “sostieni”, “aiuta”, “rendici capaci”): ci si rivolge a Dio per chiedere il suo intervento a favore di qualcuno – in questo caso, la propria famiglia. Tuttavia, accoglie anche toni di lode (“Ti ringraziamo per la Tua guida costante”), di ringraziamento e di affidamento.

Dal punto di vista della tradizione liturgica, pur non essendo una formula ufficiale della Chiesa (come le preghiere liturgiche canoniche), questa orazione riflette lo spirito delle preghiere familiari suggerite dalla Chiesa sia nelle Litanie per la famiglia sia nei momenti di preghiera domestica (ad es. la benedizione della famiglia nel Benedizionale, oppure le orazioni per la famiglia proposte durante il tempo di Pasqua).

Può essere facilmente inserita nei momenti di preghiera personale o comunitaria, soprattutto in famiglia, durante le celebrazioni domestiche o come invocazione finale al termine della giornata.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Questa preghiera può essere utilizzata in diversi modi:

  • Nella preghiera personale: può essere recitata ogni volta che si senta il bisogno di affidare la propria famiglia a Cristo Risorto, specialmente nei momenti di difficoltà o discernimento, come atto di rinnovata fiducia e affidamento.
  • Nella preghiera comunitaria o familiare: trova una particolare collocazione nei momenti di preghiera in casa (ad esempio al termine della giornata, in occasione di una ricorrenza, prima di una decisione importante per la famiglia, o la domenica in casa).
  • Inserita in riti o celebrazioni liturgiche: può ispirare monizioni o preghiere dei fedeli durante la Santa Messa, soprattutto nelle celebrazioni orientate alla famiglia o dedicate ai bambini (battesimi, anniversari di matrimonio, Prime Comunioni).
  • Durante i tempi liturgici particolari: essendo rivolta al Cristo Risorto, è particolarmente adatta al Tempo di Pasqua e nei giorni che ne ricordano la centralità (domenica, feste della famiglia, anniversari). Tuttavia, il suo tono universale la rende fruibile in ogni periodo dell’anno liturgico, soprattutto come risorsa per rivitalizzare la fede domestica.
  • Come spunto di meditazione: può servire come base di riflessione prima di una condivisione familiare, di una catechesi o di un incontro tra famiglie cristiane.

Per un uso più partecipato, si suggerisce a ogni membro della famiglia di aggiungere, dopo la recitazione comune, una breve intenzione personale. Durante il tempo pasquale, può essere collegata alla lettura delle apparizioni del Risorto nei Vangeli. In ogni tempo dell’anno, può essere preceduta o seguita dalla recita del Padre Nostro e da un canto alla gioia o alla pace.

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