Preghiera a Santa Chiara per seguire l'esempio di fede e amore di Papa Francesco

Destinatari:  Santa Chiara d’Assisi
Beneficiari:  Papa Francesco
Temi:  Amore
Tipologie:  Atto di fede
Preghiera a Santa Chiara per seguire l'esempio di fede e amore di Papa Francesco
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Santa Chiara d’Assisi, luminosa guida nell’umiltà e nella carità, ascolta la nostra preghiera in questo tempo di profonda commozione.

Oggi, il nostro cuore è colmo di gratitudine e tenerezza, poiché Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre, lasciando a noi un messaggio di amore che brilla come una luce nella notte.

Crediamo, Santa Chiara, che l’amore vero non muore mai: si rinnova e si fa esempio nei gesti semplici, nelle parole di pace, nell’abbraccio ai più piccoli, come Francesco ci ha insegnato con la sua vita.

Facci dono, o Santa Chiara, di seguire con fede il cammino tracciato, perché il testamento d’amore di Papa Francesco ispiri i nostri giorni e renda il mondo più giusto e fraterno.

Accogli questa nostra preghiera e sostienici nell’atto di fede: che nell’amare senza misura, possiamo servire Dio e i fratelli, proprio come il nostro amato Papa ci ha affidato nel suo ultimo saluto.

Santa Chiara, prega per noi.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera nasce in una dimensione di profondo dolore comunitario e al tempo stesso di speranza cristiana, a seguito del ritorno alla Casa del Padre di Papa Francesco. Il testo esprime lo smarrimento e la commozione tipici del lutto cristiano, ma li trasfigura in riconoscenza e affidamento al Cielo. Il contesto dottrinale è quello della fede nella comunione dei santi, che sostiene la convinzione che le anime dei giusti, tra cui i santi e i defunti che hanno condotto una vita esemplare, possono intercedere presso Dio per la Chiesa pellegrina sulla terra (Lumen Gentium 49-50; CCC 957).

La scelta di Santa Chiara d’Assisi non è casuale: vissuta nel XIII secolo, discepola di san Francesco, distinsero la sua vita l’umiltà, la carità operosa verso i poveri, un amore per il Vangelo senza compromessi e una dedizione totale alla preghiera. Chiara incarna la femminilità della santità e la luce evangelica che fa da guida e conforto nei momenti di prova. Dottrinalmente, la preghiera si fonda anche sulla fede nella vita eterna e sull’ininterrotto legame spirituale tra la Chiesa terrestre e quella celeste, come espresso da san Paolo:

“Se viviamo, viviamo per il Signore; se moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore.” (Rm 14,8)

L’evento del “ritorno alla Casa del Padre” di un Papa – figura di riferimento per la Chiesa universale – è presentato secondo il vangelo della Risurrezione. Non è una semplice commemorazione funebre, ma un atto vibrante di fede nella promessa di Cristo:

“Chi ascolta la mia parola e crede in colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.” (Gv 5,24)

Questa convinzione orienta il tono della preghiera dalla commozione alla lode e alla fiducia.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta in primis a Santa Chiara d’Assisi, invocata come “luminosa guida nell’umiltà e nella carità”. Il perché della scelta si articola su diversi piani:

  • Affinità carismatica con Papa Francesco: entrambi hanno vissuto e insegnato la centralità di un cristianesimo vissuto in semplicità, umiltà e attenzione agli ultimi.
  • Potente intercessione: Chiara è riconosciuta nella tradizione per la sua capacità di intercedere efficacemente, soprattutto nei momenti difficili e nei passaggi cruciali per la Chiesa.
  • Modella della sequela radicale: Invocare Chiara equivale a chiedere di essere sostenuti nel seguire un cammino di “amore senza misura”, come espresso nella preghiera, imitando sia la santa che il Papa defunto.
  • Simbolo di “luce nella notte”: così come Chiara usava la luce dell’Eucaristia per difendere le sue consorelle e ispirare fiducia, la sua presenza è qui invocata perché la sua luce rischiari il momento oscuro del lutto.

Con un’intensa commozione, la comunità prega perché Chiara interceda presso Dio, accompagnando coloro che ora sentono il vuoto lasciato, ma anche l’eredità di fede ricevuta dal Papa.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera assume un carattere di intercessione collettiva. I principali beneficiari sono:

  • I fedeli della Chiesa che piangono la morte del Papa, ma aspirano anche a proseguire sulla sua scia di autenticità evangelica.
  • Le comunità ecclesiali chiamate a rinnovarsi nel solco del “testamento d’amore” che il Papa ha lasciato nella testimonianza di servizio.
  • Gli ultimi e i piccoli, frequentemente presenti nel magistero di Papa Francesco e nel carisma di Santa Chiara, per i quali si chiede la grazia di essere accolti, amati e sostenuti senza misura.

I bisogni evidenziati nella preghiera sono di ordine spirituale e morale:

  • La fede, richiesta come dono per continuare a camminare “sulle orme” dei santi e pastori esemplari.
  • La capacità di amare e servire Dio e il prossimo, senza calcoli e senza riserve (“amare senza misura”), come impegno che contrasta l’individualismo e la freddezza spirituale.
  • La forza nella prova e la consolazione nel lutto, per non smarrirsi nel dolore della perdita, ma trarne slancio per una esistenza più evangelica.
  • La giustizia e fraternità in un mondo spesso lacerato e diviso.

4. Temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche

Tutti i temi teologici centrali sono riassunti nella preghiera:

  • La comunione dei santi: “Accogli questa nostra preghiera e sostienici”, rimanda alla convinzione che i santi continuano, in Cristo, ad accompagnare e guidare i fedeli.
  • L’amore che non muore: “Crediamo... che l’amore vero non muore mai”, si riallaccia tanto alla fede nella resurrezione quanto all’ideale paolino di carità (1 Cor 13,8: “La carità non avrà mai fine”).
  • L’eredità spirituale: Il riferimento al “testamento d’amore di Papa Francesco” richiama la dottrina cristiana secondo cui ogni testimone della fede lascia una chiamata a vivere nell’amore e nella giustizia (cf. Eb 13,7: “Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l’esito della loro vita, imitate la loro fede”).
  • Il servizio: Esplicitamente richiesto nella supplica finale (“possiamo servire Dio e i fratelli”), richiama l’immagine del lavare i piedi, come insegna Gesù (Gv 13,14-15) e ha ribadito costantemente il magistero di Papa Francesco.

Dal punto di vista patristico, sant’Ambrogio sottolineava:

“Quando siamo in lutto per coloro che sono morti nel Signore, non piangiamo come coloro che non hanno speranza” (De excessu fratris Satyri I,47).

Non manca il tema della luce che rischiara: Santa Chiara, il cui nome stesso significa “chiara, luminosa”, è evocata come guida nella notte, secondo quanto Gesù stesso dice:

“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.” (Gv 8,12)

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera si configura principalmente come intercessione e supplica, ma è arricchita da elementi di lode (“luminosa guida”, “ascolta la nostra preghiera”) e ringraziamento (“il nostro cuore è colmo di gratitudine”). Il tono è intensamente comunitario, tipico delle preghiere rivolte ai santi nei momenti di passaggi importanti della vita ecclesiale.

Nella tradizione liturgica, preghiere simili vengono impiegate:

  • In messe esequiali o di suffragio per i Papi e i Vescovi.
  • Durante novene e veglie di preghiera in momenti di lutto collettivo.
  • In occasione di anniversari di morte di grandi pastori e santi.
  • Nei momenti di elezione papale, come segno di passaggio e affidamento.

La preghiera raccoglie dunque la tradizione delle invocazioni ai santi (in particolare ai patroni), per chiedere conforto, luce e perseveranza.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria, e nei tempi dell’anno liturgico

Questa preghiera può essere utilizzata in vari contesti spirituali:

  • Preghiera personale: come meditazione quotidiana, specialmente nei giorni di lutto o di anniversari, per chiedere la grazia di vivere con fede la prova e accogliere la testimonianza di grandi pastori.
  • Liturgie comunitarie: può essere inserita nell’atto penitenziale, nella preghiera universale, oppure come preghiera finale nelle liturgie dei defunti o nelle celebrazioni in memoria di Papa Francesco.
  • Nelle comunità religiose: come supplica nei capitoli conventuali o durante giornate dedicate a santa Chiara (11 agosto) o a san Francesco (4 ottobre), per rinnovare l’orientamento evangelico.
  • Tempi forti: in Quaresima, Triduo Pasquale, o nel mese dei defunti (novembre), per trasformare il lutto in occasione di verifica e rinascita spirituale.

Nella pratica, può essere recitata individualmente sostando sulle parole chiave (“amare senza misura”, “luminosa guida”, “servire Dio e i fratelli”) oppure comunitariamente, con l’invocazione finale ripetuta in risposta: “Santa Chiara, prega per noi”. Può essere adattata come “preghiera di passaggio” per ogni momento in cui la Chiesa saluta un suo pastore, chiedendo ai santi che la storia della misericordia e della fraternità non si spenga, ma si rinnovi ogni giorno.

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