Preghiera Litania a Dio per Bambini Malati

Ascolta la Preghiera
Signore misericordioso, che ascolti sempre le nostre suppliche, noi ti preghiamo:
- Per i bambini malati, che essi possano trovare forza e conforto nel tuo amore, ascoltaci, o Signore.
- Per le loro famiglie, che nei momenti di disperazione trovino speranza e sostegno in Te, ascoltaci, o Signore.
- Per i medici e gli infermieri, che con la loro dedizione e cura possano essere strumenti della Tua guarigione, ascoltaci, o Signore.
- Per ogni lacrima e sofferenza, che trovi consolazione nella Tua presenza, che asciughi il dolore, ascoltaci, o Signore.
- Per una guarigione che sia il riflesso della Tua misericordia infinita, ascoltaci, o Signore.
Ti supplichiamo, o Dio d'amore e di compassione, di stendere la Tua mano benevola su di loro, affinché trovino pace e guarigione nel Tuo abbraccio.
Invochiamo la Tua grazia affinché questi bambini possano vivere giorni di gioia e di salute.
Ascolta la nostra preghiera, o Signore, e accogli nel Tuo cuore queste anime innocenti. Amen.
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Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera proposta si inserisce pienamente nella tradizione cristiana della supplica, rivolta a Dio - denominato “Signore misericordioso” - come fonte sicura di ascolto, compassione e intervento nella sofferenza umana. La dottrina cristiana insiste molto sull’aspetto della misericordia di Dio, tema centrale tanto nella Sacra Scrittura quanto nella riflessione patristica e nel magistero della Chiesa.
Gesù stesso, durante la sua vita terrena, mostra una attenzione particolare per i malati (cfr. Mt 4,24; Mc 1,32-34), per i bambini (Mc 10,13-16) e per chi soffre. La Chiesa, muovendo da questo esempio, insegna che Dio volge sempre il suo sguardo a chi è afflitto, ed esorta i fedeli a pregare con fiducia, come ribadisce il Catechismo:
“La preghiera di domanda si manifesta molto spesso come domanda di perdono, insieme con la domanda di ricerca del Regno e la richiesta di beni fisici e spirituali, secondo le nostre necessità” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2631).
La preghiera qui presentata si pone proprio in questa tradizione di domanda fiduciosa, affidando a Dio le sofferenze innocenti dei bambini, delle loro famiglie e di quanti si prendono cura di loro.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Il destinatario primario della preghiera è Dio stesso – invocato come “Signore misericordioso” e “Dio d’amore e di compassione”. Viene quindi riconosciuto come Colui che sempre ascolta le suppliche, capace di mostrare una benevolenza infinita.
Scegliere di rivolgersi a Dio con questi attributi sottolinea da un lato la fede nella sua onnipotenza, dall’altro la certezza della sua vicinanza personale nell’esperienza umana del dolore e della fragilità. Questa preghiera esprime in modo esplicito la confidenza filiale – di chi non teme di presentare a Dio persino le situazioni più difficili, quale la malattia e la sofferenza dei bambini.
L’invocazione costante “Ascoltaci, o Signore” richiama la struttura delle litanie, tipiche della pietà cristiana, con cui si implora l’intervento divino non per diritto, ma per pura grazia e misericordia.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera si rende voce di intercessione per diverse categorie di persone, elencate puntualmente:
- Bambini malati: principali beneficiari, colpiti da un dolore particolarmente drammatico per la loro innocenza e fragilità. Si chiede per loro forza, conforto nell’amore di Dio, guarigione e giorni lieti.
- Le loro famiglie: spesso smarrite nella disperazione, hanno bisogno di speranza e sostegno spirituale per affrontare prove durissime.
- Medici e infermieri: strumenti umani della cura e della guarigione, per essere sostenuti nella dedizione e per divenire, per grazia, strumenti della benevolenza divina.
- Tutti i sofferenti e coloro che piangono: si invoca per ogni lacrima il conforto che solo Dio può donare, chiedendo un’azione consolatrice nella storia e nei cuori.
Le dimensioni dei bisogni affrontati sono sia fisiche (guarigione, salute, forza), sia spirituali (consolazione, speranza, fede, pace). La supplica esplicita che i benefici non siano solo materiali, ma tocchino il cuore e la dignità profonda di ogni essere umano, soprattutto i “più piccoli”.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
I temi principali che emergono dalla preghiera sono:
- Misericordia di Dio: come fondamento della speranza cristiana (Lc 6,36: “Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”).
- Centralità degli innocenti e dei piccoli: il Vangelo ribadisce l’importanza dei bambini nel cuore di Gesù (Mc 10,14: “Lasciate che i bambini vengano a me”).
- Valore della sofferenza, accolta e trasfigurata: nella tradizione cristiana la sofferenza, specie quella vissuta innocentemente, può essere occasione di incontro speciale con Dio (Col 1,24).
- Vocazione alla compassione e alla carità: la cura degli ammalati è ribadita tra le opere di misericordia fisica (Mt 25,36: “Ero malato e mi avete visitato”).
La preghiera esprime anche la certezza della presenza di Dio nella prova, in sintonia con la tradizione biblica e patristica. Ad esempio, San Gregorio di Nazianzo scrive:
“Dio, padre dei misericordiosi e Dio di ogni consolazione (2Cor 1,3), ascolta chi lo invoca nella tribolazione.” (Orazione XXXI)
La richiesta di guarigione e conforto viene letta non solo come speranza in un miracolo, ma come affidamento di tutta la persona alla volontà e alla grazia di Dio.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera appartiene in modo prevalente al genere della intercessione – prende su di sé le necessità di altri, particolarmente i più deboli. Presenta elementi di supplica e, in parte, anche di lode e fiducioso abbandono (es: “Ti supplichiamo, o Dio d’amore…”). Non manca un senso di ringraziamento implicito, nella fiducia che Dio ascolta e opera.
Strutturalmente ricorda le “Preghiere dei fedeli” o “Oratio universalis” della Messa, dove si elevano a Dio preghiere per i bisogni della Chiesa e del mondo.
La ripetizione “Ascoltaci, o Signore” evoca la forma “litanica”, assai diffusa sia nell’uso liturgico (ad esempio durante celebrazioni penitenziali, nell’unzione degli infermi, o veglie di preghiera per i malati) sia nella preghiera personale.
6. Indicazioni pratiche: uso personale e comunitario; collocazione nell’anno liturgico
La preghiera può essere utilizzata in molteplici contesti:
- Nella preghiera personale: può essere recitata da chiunque senta il bisogno di affidare a Dio bambini malati, propri figli o quelli di altri, e le loro famiglie, specialmente in momenti di particolare sofferenza o angoscia.
- In preghiera comunitaria o liturgica: trova naturale collocazione nella “Preghiera dei fedeli” durante la Messa (con particolare riferimento alle messe per i malati, per i bambini, nelle celebrazioni della Giornata mondiale del malato, nelle veglie di adorazione o nelle liturgie della Parola in ospedale).
- In momenti specifici dell’anno liturgico: particolarmente durante la Quaresima (tempo di penitenza e solidarietà con chi soffre), la Giornata mondiale del malato (11 febbraio), la memoria dei santi medici (San Camillo, San Giovanni di Dio) o qualsiasi giorno in cui si desideri pregare per i piccoli e i malati.
Può anche essere inserita all’inizio o alla fine di incontri di volontari per bambini o in ospedale, o all’interno di una novena per i malati. In occasione della recita del Rosario, può fungere da intenzione dopo ogni decina.
Per valorizzarla nella preghiera personale, si può leggere lentamente soffer¬mandosi su ogni singola invocazione, magari facendo memoria dei volti concreti che si desidera affidare al Signore, unendosi spiritualmente a tutta la Chiesa che prega e intercede per chi soffre.
Così, questa preghiera diventa strumento di fede vissuta, di solidarietà spirituale e di speranza cristiana per tutte le comunità.
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